Il Forum Italiano sulla Serigrafia - Forum

venerdì 21 marzo 2014

Incidere telai da serigrafia con un espositore uv fai da te

Nel costruire la cassa in legno del suo espositore artigianale le consiglio di considerare che:
- la distanza tra un neon e l’altro deve essere di 8 cm (luce netta) e quindi di 10 cm tra l’asse di un neon e l’altro.
- applicando queste distanze al suo espositore, ricava facilmente il numero di neon necessari per la dimensione di 80×60 cm.


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venerdì 13 dicembre 2013

Stampare pellicole per matrici da stampa serigrafica

Nessun sistema di stampa ink jet o laser è paragonabile alle vecchie fotounità, per quanto riguarda la risoluzione di stampa.

Ma è anche vero che anche in stampa offset, ormai, l’uso di fotounità è diventato rarissimo e tutti producono felicemente pellicole con sistemi di stampa ink jet.

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giovedì 7 novembre 2013

Gelatina QLT pronta all'uso per telai serigrafici. Istruzioni.

La gelatina QLT si conserva senza modificare le proprie caratteristiche per 18 mesi a temperatura ambiente. Naturalmente con il barattolo ben chiuso e in assenza di luce.

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venerdì 4 ottobre 2013

Come funziona un bromografo per incidere i telai da serigrafia?


Qualsiasi bromografo, per poter funzionare ha soltanto bisogno:
- di una sorgente luminosa funzionante
- di un cavo che porti la corrente alla sorgente luminosa

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venerdì 30 agosto 2013

Cosa fare quando passa troppo inchiostro attraverso il telaio da serigrafia

Se l’inchiostro passa attraverso il telaio in misura eccessiva i motivi possono essere due:
- E’ stato diluito eccessivamente (con acqua se ink ad acqua, con apposito diluente se plastisol). E’ utile tenere presente che normalmente l’inchiostro, estratto dal barattolo, ha già la giusta viscosità e consistenza. Al massimo va diluito lievemente se la stampa si protrae a lungo, specie se l’ink è a base acqua. Il plastisol, di norma, non va diluito affatto.

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mercoledì 31 ottobre 2012

Incidi da solo i telai da serigrafia con l'Espositore Eco, piccolo ed economico.



Novità in casa CPL Fabbrika.

Da oggi tutti possono incidere da soli i propri telai da stampa in serigrafia grazie al nuovissimo Espositore Eco.



L'Espositore Eco è l'espositore/bromografo per serigrafia più economico sul mercato.

Occupa pochissimo spazio nel vostro laboratorio, si installa al muro ed è a funzionamento verticale.

Occupa solo 20x62 cm.
Può contenere telai fino a 47x57 cm
Vene fornito di 4 neon standard.

Si possono installare neon a luce fredda (6500∞K) oppure neon UV.

Le Aperture di ventilazione impediscono il surriscaldamento dell'espositore.

L'espositore viene fornito in kit e smontato con le istruzioni per il montaggio.
E' possibile richiedere al momento dell'acquisto il montaggio da parte di CPL Fabbrika.

Incidi da solo i tuoi decori sul telaio, acquista qui il nuovo Espositore Eco!

lunedì 11 giugno 2012

Tipi di inchiostro per stampare su t-shirt in serigrafia. Plastisol o a base acqua?

La stampa su tessuto in serigrafia, sulle t-shirt da personalizzare, si effettua sostanzialmente con due tipi di inchiostri: a base acqua oppure plastisol.

L’inchiostro a base acqua
tende a penetrare nel tessuto (per questo ha una finitura “morbida”), e ha una finitura opaca.

L’inchiostro plastisol
se stampato correttamente tende a rimanere in superficie e, se stampato con notevole spessore, ha una finitura più “plastica” e impermeabile.
L’inchiostro a base acqua può asciugare semplicemente all’aria, ma nel caso voi disponiate di termopresse potete tranquillamente utilizzarle per accelerare l’essiccazione.

L’inchiostro plastisol polimerizza e si fissa al tessuto solo se portato alla temperatura di fusione (150-160°C). anche questa operazione puiò essere effettuata con la termopressa, anche se non è brevissima.
L’inchiostro a base acqua ha la tendenza ad asciugare sul telaio, a meno di non adottare opportuni accorgimenti, e può essere stampato con telai massimo a 77 fili.

L’inchiostro plastisol, essendo privo di solventi, non asciuga mai sul telaio, e si stampa fino a 120 fili.
Tutti gli inchiostri, sia a base acqua sia plastisol, sono pronti all’uso, così come escono dal barattolo. Si allunga con acqua solo l’inchiostro a base acqua, durante la stampa, quando a causa della temperatura ambiente l’acqua che contiene inizia ad evaporare.

L’”emulsionante” è probabilmente l‘emulsione, che serve per preparare i telai serigrafici incisi. Il problema dell’incisione del telaio è tutto un capitolo a parte e di solito, chi inizia, per un primo periodo acquista i telai già incisi e pronti per la stampa, affrontando così i problemi con gradualità.
Se intendete addentrarvi nel mondo della serigrafia vi consiglio per prima cosa di leggervi un buon manuale, come il Manuale Pratico di Serigrafia di Angelo Barzaghi.
In questo modo tutte le scelte successive saranno molto più consapevoli.

lunedì 21 maggio 2012

Fare transfer serigrafico con inchiostri plastisol e ottenere stampe fosforescenti su magliette


Una delle tecniche per realizzare t-shirt personalizzate è il transfer serigrafico che si può realizzare con inchiostri a base acqua sia con inchiostri Plastisol.

Ecco alcuni consigli utili da seguire quando si fa il transfer serigrafico con i Plastisol

Quando si realizzano transfer con i plastisol si utilizzano in genere le stesse filature che vengono utilizzate per la stampa diretta: 90-120 fili per i colori retinati; 43-55 fili per le grandi superfici di colore coprente.

L’eventuale ultima passata, con il plastisol transfer bianco o trasparente (quello che contiene il collante) si fa abitualmente con filatura bassa: 32 fili.

Stampare un colore fluo su t-shirt nera non è una buona idea, poiché i colori fluo sono tutti poco coprenti. Perciò occorrerebbe stamparli su un fondino bianco.

Del resto il colore fluo non rende la scritta o il disegno “fosforescente”: per ottenere questo effetto c’è l’apposito Plastisol Luminescente, che al buio emette per qualche minuto una luce giallo/verde. Inoltre questo colore risalta molto quando l’illuminazione dell’ambiente (specie in discoteca) è di colore blu.
Il Plast PF Luminescente  si stampa a 43 fili, per avere un buon spessore.

Per ottenere una luminescenza di diverso colore è anche possibile pigmentarlo con una piccola percentuale di pastisol di colore diverso. In questo cao, però, l’effetto luminescente tende a diminuire.

Domande sulla tecnica del transfer serigrafico o sulla stampa? Vieni a trovarci qui >>

giovedì 16 febbraio 2012

Iniziare un'attività di stampa su t-shirt professionale. Leggi e Documenti.

Per aprire una attività artigianale, come un laboratorio di serigrafia per la stampa di t-shirt, oggi le condizioni sono svariate, soprattutto in termini di sicurezza e ambiente.

Sicuramente le normative e le regole precise si possono reperire presso gli uffici ASL del proprio territorio e affidarsi anche all’APA (Associazione Artigiani e Piccole imprese) che può occuparsi di tutta la questione burocratica relativa ai permessi e agli adempimenti a termine di legge

Un altro consiglio è quello di rivolgeresi al proprio comune di appartenenza (ufficio tecnico) anche per conoscere le zone in cui una attività come quella serigrafica sia ammessa o meno e ad un Ufficio Asl per le imprese.

In ogni caso, alcune delle autorizzazionie e delle documentazioni sono queste:
  • Agibilità e abilità dei locali ad uso laboratorio (permessi da parte del comune – polizia urbana)
  • Idoneità per destinazione uso (in base alla zona in cui si trova il laboratorio): eventuali imposizione di installazione impianti di aspirazione o altro
  • Partita IVA, iscrizione al ramo di azienda (meglio suggerire “Abbigliamento e stampa serigrafica in genere”): non esiste il settore merceologico relativo alla serigrafia, quindi  non conviene iscriversi sotto la voce stampa, perchè questo ci accomunerebbe alle aziende che si occupano di stampa su carta con tutti gli adempimenti del caso (carta stampata, giornali ecc.)
  • Una volta iscritti alla associazione artigiana ci verranno indicati alcuni esami da fare, quali la fonometria, il piano di valutazione del rischio e la partecipazione a corsi per il primo soccorso ecc nel caso in cui dovesse avere dei collaboratori.
  • Per la gestione dei rifiuti di lavorazione è necessario rivolgersi ad una azienda specializzata nel ritiro e la gestione degli stessi (l’associazione artigiani può aiutare in questo), quindi bisogna gestire un registro di carico e scarico dei rifiuti stessi secondo le classificazini indicate a norma di legge (di questo si occupa appunto l’azienda incaricata)

giovedì 9 febbraio 2012

Stampare t-shirt in quadricromia evitando il moiré

Esempio di effetto moiré
Da qualche settimana sul Forum Italiano sulla Serigrafia stiamo parlando del famigerato e temuto effetto moiré.
Ma di che cosa si tratta? e quali accorgimenti si possono seguire per eliminarlo o evitarlo?

L'effetto moirè è conosciuto da chiunque si occupi o abbia a che fare con le arti visive come la tipografia, la fotografia e la stampa in generale.

In particolare, chi stampa con la tecnica della serigrafia in quadricromia, si trova spesso a fare i conti con questo  fastidioso effetto ottico.

Il moiré infatti si produce nella stampa in quadricromia con pellicole retinate che possono appunto dare un effetto di stampa "non a registro" e rischia di rovinare le stampe.

La causa
è data dalla lineatura del retino utilizzato per la pellicola, dalla sua inclinazione rispetto alla trama del tessuto serigrafico, dalla lineatura del tessuto serigrafico.

Stiamo continuando a parlare di effetto moiré e come fre per evitarlo sul Forum.

P.S. una curiosità. Il termine moiré è francese e indica un particolare tessuto di seta, ma oggi anche di cotone o sintetico, dal comportamento cangiante.